Quali sono i vantaggi di una progettazione che prenda le mosse da una analisi della competenza da raggiungere e dalla costruzione di una rubrica di valutazione? I principali vantaggi a me sembrano tre: accogliere l’allievo/a, attivare una ricerca di gruppo, innestare in questa ricerca comune la ricerca di senso di ciascuno. Continue reading l) A cosa potrà servire la rubrica?
1. Una esperienza didattica integrata (presenza-distanza)
2. La ricerca comune di senso
3. La piattaforma del Liceo Cassarà
4. Perché una scuola dovrebbe utilizzare una piattaforma on line?
5. La struttura delle aule virtuali
6. Le prime attività in aula virtuale
7. Tecnologia, metodologia e relazione educativa
8. Una bibliografia essenziale per la didattica in Rete
MEETODI. Metodologie didattiche a confronto.
Susanna Carra – Un progetto di ricerca sulle metodologie didattiche attive ha dato vita ad un sito web a disposizione dei docenti che vogliono sperimentare nuove metodologie didattiche nelle loro classi. Il sito è raggiungibile all’indirizzo:
http://www.metodologiedidattiche.it/
Si riporta la pagina del sito che spiega il progetto.
Il progetto Metodologie Didattiche nasce dall’esigenza di dare un quadro quanto più completo delle metodologie che i docenti che usano il digitale nelle proprie classi utilizzano per rendere sempre più attiva e coinvolgente la propria lezione nel contesto della didattica per competenze.
E’ stata fatta una call sulla rete alla quale hanno risposto, in via spontanea e volontaria, un gruppo di colleghi pronti a raccontare le proprie esperienze che abbiamo riportato dedicando ad ognuna di esse una sezione del sito. Ogni referente sarà responsabile della propria sezione. Si è poi proceduto ad una categorizzazione delle metodologie, individuando 253 parametri
Sarà possibile:
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Per una didattica in Rete: tre libri da cui cominciare
Nella vasta bibliografia sul tema della didattica in Rete, quando al Cassarà abbiamo avviato nel 2015 una sperimentazione con le aule virtuali, la nostra comunità di pratica ha innanzitutto proposto tre libri:
- Maddalena Colombo, E-learning e cambiamenti sociali. Dal competere al comprendere
- Anna Carletti e Andrea Varani, Ambienti di apprendimento e nuove tecnologie
- Pier Cesare Rivoltella, Costruttivismo e pragmatica della comunicazione in rete
Dei molteplici meriti dei libri citati è qui utile evidenziare il contributo principale che ciascuno dei tre libri ha offerto alla esperienza e alla riflessione di cui qui abbiamo dato conto.
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Quali sono le competenze?
Susanna Carra – Da tempo ormai il termine “competenze” è entrato nel vocabolario dei docenti in tutti i gradi di scuola. Si parla di competenze di base, trasversali, di cittadinanza……. e qualche volta si crea un po’ di confusione. In questa presentazione realizzata con Adobe Spark si è cercato di fare un po’ d’ordine
https://spark.adobe.com/page/MHpEb3oWrKjme/
Ambienti digitali e uso dei dispositivi nella didattica
L’ambiente d’apprendimento è un posto in cui gli studenti possono lavorare insieme ed aiutarsi a vicenda per imparare ad usare una molteplicità di strumenti e risorse informative nel comune perseguimento di obietttivi d’apprendimento e di attività di problem solving (Antonio Calvani)
Questo termine è legato ad una “filosofia” educativa costruttivista che interpreta la conoscenza come insiemi di significati costruiti con l’intelligenza, attraverso l’interazione con il proprio ambiente; inoltre, il soggetto si appropria dei modi di vedere e di agire di un gruppo di cui è parte integrante (prospettiva situazionista).
Rielaborando la definizione di Salomon (1996) possiamo pervenire ad una sintesi schematica e rintracciare in un ambiente di apprendimento la presenza di elementi: Continue reading Ambienti digitali e uso dei dispositivi nella didattica
Tecnologia, metodologia e relazione educativa
Le attività realizzate o avviate nell’ambito della nostra sperimentazione con le aule virtuali richiedono una analisi ulteriore e potranno dar luogo ad una prosecuzione dell’esperienza capace di contribuire all’indagine sulla competenza digitale del docente e sull’ausilio che l’aula virtuale può offrire alla sua professionalità.
Questo avvio della sperimentazione ci ha già mostrato – e la prosecuzione della analisi potrà meglio dimostrare con riferimento ai risultati di apprendimento – che il rapporto tra tecnologia e didattica va riportato nel contesto della questione antica e sempre nuova del senso dell’apprendere-insegnare, che è da ricercare sempre nella qualità della relazione educativa, cioè nel dialogo quotidiano che attiva la ricerca e l’apprendimento, ma che possiamo potenziare − e qualche volta riscoprire e recuperare − interagendo con l’ambiente digitale che caratterizza, nel mondo di oggi, la nostra esperienza cognitiva e relazionale. Nell’ambito di questa consapevolezza di fondo, ecco alcune delle acquisizioni emerse dai frammenti di dialogo a ridosso dell’esperienza.
Decisionalità e responsabilità di chi apprende Continue reading Tecnologia, metodologia e relazione educativa
Le prime attività in aula virtuale
I 14 colleghi che hanno accettato di far parte della Comunità di pratica che si è confrontata sull’avvio della sperimentazione hanno tutti aperto una o più aule virtuali. Alcune sono state utilizzate come spazio di esercitazione. Almeno 10 sono state utilizzate per la didattica.
A fine anno scolastico, dopo quattro mesi di sperimentazione, i contatti di questa fase sono stati 46.669, distribuiti nelle classi e nelle attività. Dei 423 iscritti, 230 hanno svolto una effettiva interazione negli ambienti virtuali predisposti.
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La struttura delle aule virtuali
Una rapida descrizione dello spazio delle aule virtuali ci consente di avvicinarci alle caratteristiche della sperimentazione didattica avviata e della collaborazione tra docenti che intende sostenere.
Ogni aula presenta una parte iniziale comune a tutti, e una serie di blocchi riservati alle singole materie. I blocchi per materia sono articolati su pagine separate: la pagina iniziale dell’aula mostra cioè solo le intestazioni e rapide descrizioni dei blocchi, che danno accesso alle pagine con le attività strutturate da ciascun docente. La soluzione adottata offre a ciascun docente un proprio spazio di azione chiaramente identificabile e distinto, ma lo lascia all’interno di un unico spazio condiviso con i colleghi.
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Perché una scuola dovrebbe utilizzare una piattaforma in line?
La semplice premessa del nostro lavoro in Piattaforma – già condivisa in Collegio al momento della proposta della sperimentazione – riguarda la scuola come comunità e la sua articolazione in gruppi. Come ogni comunità, la scuola ha bisogno di comunicare, condividere, cooperare: operazioni sociali, costitutive di una comunità, necessarie anche ai gruppi in cui ogni comunità complessa è articolata. Una piattaforma on line con le sue aule virtuali può costituire un potenziamento dello spazio d’interazione dei gruppi e della comunità, offrendo strumenti utili di comunicazione, condivisione, cooperazione.
La specificità della scuola come comunità educativa, richiede alcune precisazioni essenziali, presentate già in Collegio come irrinunciabili del progetto: 1) la relazione educativa come integrazione presenza-distanza, 2) il primato del progetto didattico, 3) il dialogo intergenerazionale per la costruzione della competenza digitale. Poche parole per ciascuno dei tre irrinunciabili.
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