Perché una scuola dovrebbe utilizzare una piattaforma in line?

La semplice premessa del nostro lavoro in Piattaforma – già condivisa in Collegio al momento della proposta della sperimentazione – riguarda la scuola come comunità e la sua articolazione in gruppi. Come ogni comunità, la scuola ha bisogno di comunicare, condividere, cooperare: operazioni sociali, costitutive di una comunità, necessarie anche ai gruppi in cui ogni comunità complessa è articolata. Una piattaforma on line con le sue aule virtuali può costituire un potenziamento dello spazio d’interazione dei gruppi e della comunità, offrendo strumenti utili di comunicazione, condivisione, cooperazione. 

La specificità della scuola come comunità educativa, richiede alcune precisazioni essenziali, presentate già in Collegio come irrinunciabili del progetto: 1) la relazione educativa come integrazione presenza-distanza, 2) il primato del progetto didattico, 3) il dialogo intergenerazionale per la costruzione della competenza digitale.  Poche parole per ciascuno dei tre irrinunciabili.

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Le aule virtuali di una scuola non sono strumenti da utilizzare in solitudine. Il docente che ne richiede l’apertura accetta di partecipare ad una comunità di pratica che scambia esperienze e riflessioni.

1 La didattica è innanzitutto relazione educativa, e la relazione educativa si costruisce innanzitutto nel confronto quotidiano in presenza. Può tuttavia giovarsi di una espansione in Rete. «Intendiamo muoverci perciò in una prospettiva integrata: interazione in presenza, integrata dall’uso della rete, allo scopo di rendere il lavoro più facile, accrescere la partecipazione, favorire la documentazione, affinare la valutazione e l’autovalutazione, promuovere la cooperazione tra colleghi e tra alunni».  (Dalla proposta di lavoro, poi confluita nella Newsletter 3  del 30 gennaio 2015 “Perché una piattaforma per la didattica?”)

2 La tecnologia digitale è al servizio del progetto didattico, attorno al quale si costruisce la relazione educativa, e mostra la sua efficacia quando si mette a servizio di un approccio metodologico capace di attivare e responsabilizzare gli allievi in un lavoro comune. Non sono gli strumenti digitali a determinare la qualità della didattica e i tentativi di puntare sulle tecnologie per migliorare la qualità della relazione educativa hanno vita breve se non sono accompagnati da una riflessione metodologica che assegni il giusto ruolo agli strumenti individuati dal nostro progetto educativo. 

3 La competenza digitale non è solo un fatto tecnico, ma ha una fondamentale componente cognitiva (si pensi al grande problema del reperimento, della pertinenza e della attendibilità delle informazioni sulla rete) e socio-relazionale (si pensi alla condizione di costante connessione dai Social network con i dispositivi mobili, o alla problematicità dell’uso della Rete per la partecipazione alla vita pubblica). La competenza digitale che ci disponiamo a costruire è una competenza nuova e complessa. Nessuna generazione può dirsi a riguardo più competente di un’altra; ciascuna è portatrice di sensibilità, abilità, atteggiamenti, valori utili alla costruzione, nel dialogo, della competenza e della cultura digitale. 

La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità per la scuola e per gli studenti, non devono essere un ostacolo ma anche alla portata di chi con gli strumenti informatici ha poca confidenza.

Josephine Ditta, 18 gennaio 2018

Ritengo che sia molto utile, nella scuola di oggi, sempre più specifica ed innovativa, arricchire il rapporto alunni-discenti con sistemi che consentano di aprire gli spazi, anche temporali, della classe, nella trattazione di tematiche ben precise, per crescere nella formazione.

Federica Cassarà 16 gennaio 2018

Muoversi in un “territorio” comune quale l’aula virtuale non può che agevolare il dialogo intergenerazionale non solo nella costruzione di competenze digitali; offre, infatti, le condizioni per l’intrecciarsi di linguaggi, interessi, valori nella condivisione di progetti educativi che abbiano come obiettivo la crescita dell’individuo in senso ampio. 
Marcella Menozzi 15 gennaio 2018

Trovo sia molto utile ed interessante, in una scuola come la nostra e con le sue specificità, avere la possibilità di integrare la lezione in presenza all’espansione in Rete.

Josefina Pagano 14 gennaio 2018

Credo che la scuola possa essere una comunità educativa solo se vi siano le condizioni per comunicare, per collaborare, per cooperare, in un continuo scambio di idee, proposte, di rettifiche, per realizzare progetti visti non come risultati di singoli individui ma come parti integranti del sistema formativo ed educativo, alquanto complesso che oggi risulta essere la scuola. Le aule virtuali offrono la possibilità a noi docenti di realizzare una comunità di pratica utile per rafforzare le relazioni, migliorare i percorsi didattici e crescere nella formazione.

Marina Filippone 14 gennaio 2018

 

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