Per una didattica in Rete: tre libri da cui cominciare

Nella vasta bibliografia sul tema della didattica in Rete, quando al Cassarà abbiamo avviato nel 2015 una sperimentazione con le aule virtuali, la nostra comunità di pratica ha innanzitutto proposto tre libri:

  • Maddalena Colombo, E-learning e cambiamenti sociali. Dal competere al comprendere
  • Anna Carletti e Andrea Varani, Ambienti di apprendimento e nuove tecnologie
  • Pier Cesare Rivoltella, Costruttivismo e pragmatica della comunicazione in rete

Dei molteplici meriti dei libri citati è qui utile evidenziare il contributo principale che ciascuno dei tre libri ha offerto alla esperienza e alla riflessione di cui qui abbiamo dato conto.

Maddalena Colombo

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Tecnologia, metodologia e relazione educativa

Le attività realizzate o avviate nell’ambito della nostra sperimentazione con le aule virtuali richiedono una analisi ulteriore e potranno dar luogo ad una prosecuzione dell’esperienza capace di contribuire all’indagine sulla competenza digitale del docente e sull’ausilio che l’aula virtuale può offrire alla sua professionalità.

Questo avvio della sperimentazione ci ha già mostrato – e la prosecuzione della analisi potrà meglio dimostrare con riferimento ai risultati di apprendimento – che il rapporto tra tecnologia e didattica va riportato nel contesto della questione antica e sempre nuova del senso dell’apprendere-insegnare, che è da ricercare sempre nella qualità della relazione educativa, cioè nel dialogo quotidiano che attiva la ricerca e l’apprendimento, ma che possiamo potenziare − e qualche volta riscoprire e recuperare − interagendo con l’ambiente digitale che caratterizza, nel mondo di oggi, la nostra esperienza cognitiva e relazionale. Nell’ambito di questa consapevolezza di fondo, ecco alcune delle acquisizioni emerse dai frammenti di dialogo a ridosso dell’esperienza.
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Decisionalità e responsabilità di chi apprende Continue reading Tecnologia, metodologia e relazione educativa

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Le prime attività in aula virtuale

I 14 colleghi che hanno accettato di far parte della Comunità di pratica che si è confrontata sull’avvio della sperimentazione hanno tutti aperto una o più aule virtuali. Alcune sono state utilizzate come spazio di esercitazione. Almeno 10 sono state utilizzate per la didattica.

A fine anno scolastico, dopo quattro mesi di sperimentazione, i contatti di questa fase sono stati 46.669, distribuiti nelle classi e nelle attività. Dei 423 iscritti, 230 hanno svolto una effettiva interazione negli ambienti virtuali predisposti.

Diario in aula virtuale
Diario in aula virtuale

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La struttura delle aule virtuali

Una rapida descrizione dello spazio delle aule virtuali ci consente di avvicinarci alle caratteristiche della sperimentazione didattica avviata e della collaborazione tra docenti che intende sostenere.

Ogni aula presenta una parte iniziale comune a tutti, e una serie di blocchi riservati alle singole materie. I blocchi per materia sono articolati su pagine separate: la pagina iniziale dell’aula mostra cioè solo le intestazioni e rapide descrizioni dei blocchi, che danno accesso alle pagine con le attività strutturate da ciascun docente. La soluzione adottata offre a ciascun docente un proprio spazio di azione chiaramente identificabile e distinto, ma lo lascia all’interno di un unico spazio condiviso con i colleghi.

Ogni aula presenta una serie di blocchi riservati alle singole materie, che danno accesso alle pagine con le attività strutturate da ciascun docente, il qualedispone un proprio spazio di azione, ma all’interno di un unico spazio condiviso.
Ogni aula presenta una serie di blocchi riservati alle singole materie, che danno accesso alle pagine con le attività strutturate da ciascun docente, il quale dispone un proprio spazio di azione, ma all’interno di un unico spazio condiviso.

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Perché una scuola dovrebbe utilizzare una piattaforma in line?

La semplice premessa del nostro lavoro in Piattaforma – già condivisa in Collegio al momento della proposta della sperimentazione – riguarda la scuola come comunità e la sua articolazione in gruppi. Come ogni comunità, la scuola ha bisogno di comunicare, condividere, cooperare: operazioni sociali, costitutive di una comunità, necessarie anche ai gruppi in cui ogni comunità complessa è articolata. Una piattaforma on line con le sue aule virtuali può costituire un potenziamento dello spazio d’interazione dei gruppi e della comunità, offrendo strumenti utili di comunicazione, condivisione, cooperazione. 

La specificità della scuola come comunità educativa, richiede alcune precisazioni essenziali, presentate già in Collegio come irrinunciabili del progetto: 1) la relazione educativa come integrazione presenza-distanza, 2) il primato del progetto didattico, 3) il dialogo intergenerazionale per la costruzione della competenza digitale.  Poche parole per ciascuno dei tre irrinunciabili.

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Le aule virtuali di una scuola non sono strumenti da utilizzare in solitudine. Il docente che ne richiede l’apertura accetta di partecipare ad una comunità di pratica che scambia esperienze e riflessioni.

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La piattaforma del Liceo Cassarà

In coerenza con gli aspetti della competenza digitale del docente esposti nel contributo precedente, la Piattaforma on line del Liceo Cassarà di Palermo intende mettere a disposizione strumenti per costruire ambienti di apprendimento in grado di accogliere e stimolare attività collaborative e di realizzare una espansione della relazione educativa in presenza.

Nella sua struttura iniziale si distinguevano tre elementi: le aule virtuali, lo spazio di lavoro per la Comunità di pratica in cui si sono raccolti i docenti che hanno accettato di avviare la sperimentazione, la newsletter con cui periodicamente si è informato tutto il Collegio delle fasi della sperimentazione. Molti altri spazi sono stati aperti successivamente costituendo una sezione dedicata ai docenti (e ai loro gruppi di lavoro) che affianca le Aule virtuali per la didattica.

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La ricerca comune di senso 

Per un uso significativo delle aule virtuali è certamente importante conoscere i principali vantaggi della digitalità in Rete. È perciò opportuno richiamarli brevemente (riservandoci di tornare su di essi più diffusamente a ridosso della narrazione dell’esperienza).

  1. Essi consistono innanzitutto nella conservabilità, editabilità, integrabilità di risorse in uno spazio sempre raggiungibile dal gruppo in apprendimento per svolgere il suo lavoro e documentarlo, per riprenderlo a distanza di tempo con altri compagni, perfino per affidarlo ad altri.
  2. La mediatizzazione della conoscenza (la scrittura è ormai solo uno degli strumenti di rappresentazione e di comunicazione) consente una grande pluralità di linguaggi, e lo sviluppo di sistemi interattivi ipermediali che favoriscono un approccio reticolare alla conoscenza.
  3. L’interazione in aula virtuale, con i suoi strumenti di comunicazione, condivisione e cooperazione, consente un continuo passaggio dalla esplorazione reticolare alla sintesi lineare (e viceversa) che crea un tempo esteso capace di dar spazio alla narrazione e alla riflessività.

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Esperienze di didattica integrata (presenza-distanza)

Desidero proporre alla riflessione comune alcune esperienze di didattica integrata (presenza-distanza) svolte nel nostro Liceo nel contesto della riflessione collegiale sul significato dell’uso della Rete in didattica avviata nel 2015.

Si tratta di una esperienza condotta su più livelli: il primo livello è costituito dal Collegio dei docenti della scuola, che ha individuato la funzione strumentale “Informatica per la didattica”, e il gruppo di lavoro che ne è nato per avviare la sperimentazione che ha portato alla creazione della nostra piattaforma di lavoro on line.

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Insegnare per competenze. Un ebook gratuito

I Quaderni della Ricerca della Loescher sono monografie pensate come contributo d’autore al dibattito culturale e pedagogico italiano. I temi affrontati sono quelli di più stringente attualità, per gli operatori della scuola: la didattica disciplinare e la sua declinazione per competenze; la rivoluzione digitale e le nuove sfide che essa comporta; i bisogni educativi “normali” e quelli “speciali”; la diversità e l’inclusione; educazione sessuale come educazione alla cittadinanza; la valutazione esterna; CLIL.

Il secondo Quaderno della Ricerca, a cura di Federico Batini, riporta il titolo Insegnare per competenze. Esso consiste in una trattazione sistematica ed esaustiva, che ripercorre le tappe storico-istituzionali della recente riforma del sistema educativo incentrata sulle competenze. Continua a leggere

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