f) Verso un uso didattico dell’analisi: ordinare gli aspetti individuati

In che modo la nostra analisi delle competenze ci aiuta nella progettazione didattica e nella costruzione della attività di insegnamento-apprendimento? Nella mia esperienza, l’analisi della competenza risulta utile se mi consente di preparare una rubrica di valutazione della competenza bersaglio a partire dalla quale individuare attività, approccio metodologico e contenuti disciplinari.Comincerò quindi con l’individuare una sola delle dimensioni della competenza: la competenza di lettura dei testi letterari, scelta come obiettivo dell’attività.

Occorre poi ordinare l’analisi della competenza proponendo una sequenza delle principali operazioni che conducono alla interpretazione del testo,  evitando di appesantire la rubrica con un elenco troppo esteso di abilità e microabilità: può risultare utile ricondurre le diverse operazioni individuate ad una semplice sequenza di poche voci.

I Quadri di riferimento Invalsi, nella più recente versione, ordinano i diversi aspetti in tre macro-aspetti:

1) localizzare e individuare informazioni all’interno del testo
2) ricostruire il significato del testo, a livello locale o globale
3) riflettere sul contenuto o sulla forma del testo, a livello locale o globale, e valutarli.

Risulta interessante questa proposta di riordinare i diversi aspetti individuati in tre macro-aspetti. Tuttavia, la minuta analisi degli aspetti (22 nell’ultima versione, contro gli 8 della versione precedente) e la loro sequenza non risultano una guida efficace per le operazioni che portano alla comprensione del testo.

Si annota nei “Quadri” che PISA parla ormai di processi e non più di aspetti, ma, nonostante questa precisazione, non sembra che Invalsi li consideri davvero processi: non li ordina in modo da rispettare le operazioni che l’allievo compie nel suo percorso di interpretazione. Il fatto non sorprende, visto l’intento dichiarato di non far riferimento ad un approccio metodologico, e di volere orientare la descrizione non direttamente alla didattica ma ad esplicitare «i riferimenti teorici e i criteri operativi che si utilizzano per la costruzione della prova INVALSI di Italiano». Lo scopo è quindi di «fornire un punto di riferimento per la costruzione della prova» e di chiarire ciò che la prova intende verificare. In questo i “Quadri” risultano chiari ed efficaci. Altra cosa sarebbe utilizzare la descrizione dei processi come analisi della competenza da utilizzare in didattica.

Invalsi non basta
a. Le competenze nelle “Indicazioni”
b. Ascolto e parlato
c. La lettura e la interpretazione dei testi letterari
d. Tre dimensioni della competenza di lettura
e. La scrittura
f. Verso un uso didattico dell’analisi: ordinare gli aspetti individuati
g. I diversi momenti del processo di interpretazione
Dall’analisi della competenza alla rubrica
i. Conoscenze e disposizioni ad agire
l. A cosa potrà servire la rubrica?

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