b) Ascolto e parlato

Abbiamo finora individuato nelle “Indicazioni nazionali” due competenze (padronanza linguistica e competenza di lettura di testi letterari) da esercitare nel corso del quinquennio liceale, ed abbiamo evidenziato una loro articolazione in comportamenti osservabili. Costituiscono una guida per la nostra programmazione delle attività, che prevederanno quasi sempre, in qualunque fase del percorso (al biennio come al triennio), una fase di ascolto/parlato, una fase di lettura e interpretazione e una fase di produzione scritta. 

Per il “Quadro di riferimento Invalsi”, le dimensioni che afferiscono alla padronanza linguistica sono: ascolto; produzione e interazione orale; lettura e comprensione; scrittura; lessico; riflessione sulla lingua. Le operazioni che, sulla scorta delle “Indicazioni nazionali” per la scuola secondaria di secondo grado abbiamo sopra descritto, alludono a tutte senza fermarsi su nessuna. Ed è giusto così perché le diverse dimensioni non sono separabili, se non astrattamente, nella padronanza linguistica. Il professionista dell’educazione deve tuttavia avere consapevolezza di questa articolazione ed essere pronto a dare a ciascuna dimensione un rilievo maggiore ogni volta che si dimostri necessario.

Nelle “Indicazioni per la scuola secondaria di secondo grado”, non trovano però, attualmente, esplicita trattazione le dimensioni dell’ascolto e del parlato. Di esse si occupano invece diffusamente le “Indicazioni per il primo ciclo d’istruzione”, alle quali conviene far riferimento.

Si tratta di indicazioni preziose su dimensioni che vanno costantemente esercitate anche nel corso degli studi liceali, e segnatamente nel primo biennio, nell’ambito dell’assolvimento dell’obbligo formativo.

A chi fosse tentato di leggere distrattamente le descrizione che segue voglio ricordare quanto sia frequente sentir parlare dei nostri allievi o dei nostri figli come di persone potenzialmente capaci ma di fatto poco partecipative, perché timide o insicure, distratte o passive. Si tratta di considerazioni che ci portano nel campo degli atteggiamenti e delle disposizioni individuali e ci sollecitano ad una attenta valutazione di questi aspetti nella costruzione delle competenze e della relazione educativa. Tuttavia, prima di entrare in questo delicato campo, non deve sfuggire la semplice necessità di creare condizioni per esercitare fondamentali abilità di base relative alla qualità dellascolto e alla prontezza della interazione orale che troppo spesso diamo, a torto, per scontate.

Riguardo l’ascolto, già al termine della scuola secondaria di primo grado, l’allievo/a:

  • ascolta testi prodotti da altri individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente
  • ascolta testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: prende appunti durante l’ascolto (parole chiave, brevi frasi, segni convenzionali) che rielabora dopo l’ascolto 
  • interviene in una conversazione con pertinenza e coerenza
  • narra esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo, ordinandole in base a un criterio logico-cronologico, esplicitandole in modo chiaro esauriente e usando un registro adeguato all’argomento e alla situazione 
  • descrive oggetti, luoghi, persone e personaggi, espone procedure selezionando le informazioni significative in base allo scopo e usando un lessico adeguato all’argomento della situazione
  • argomenta la propria tesi su un tema affrontato nello studio del dialogo in classe con dati pertinenti e motivazioni valide.

Quando ci si lamenta delle “carenze di base” (spesso ingiustamente ricondotte solo a lacune grammaticali) potrebbe essere opportuno riflettere sull’effettivo esercizio di abilità di base dellascolto e nella produzione orale prima ancora che nella lettura e nella scrittura, e della necessità, anche per queste, di costruire “situazioni per apprendere”.

Segnalo due aspetti della dimensione del parlato presenti nelle precedenti Indicazioni che non compaiono più nelle nuove Indicazioni per il primo ciclo, ma che potrebbero utilmente ritornare nelle prossime Indicazioni per la scuola secondaria di secondo grado. L’allievo/a, nel corso delle sue interazioni in classe:

  • produce argomentazioni come forma di ragionamento che parte da un problema, formula ipotesi di soluzione, scarta quelle insostenibili, formula una tesi basandosi su prove
  • intervenire nelle discussioni usando argomentazioni per formulare e validare ipotesi, per sostenere tesi o confutare tesi opposte a quella sostenuta; per giustificare, persuadere, convincere, per esprimere accordo e disaccordo, per fare proposte.

Mi piace riportarle anche perché rappresentano una introduzione ai processi di interpretazione che presiedono alle dimensioni di lettura e di scrittura di cui tra poso ci occuperemo. Soprattutto perché si tratta di operazioni (fare ipotesi, risolvere problemi, argomentare) che ci portano nel cuore di ogni competenza.

Invalsi non basta
a. Le competenze nelle “Indicazioni”
b. Ascolto e parlato
c. La lettura e la interpretazione dei testi letterari
d. Tre dimensioni della competenza di lettura
e. La scrittura
f. Verso un uso didattico dell’analisi: ordinare gli aspetti individuati
g. I diversi momenti del processo di interpretazione
Dall’analisi della competenza alla rubrica
i. Conoscenze e disposizioni ad agire
l. A cosa potrà servire la rubrica?

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